[ecce WWWeb]#21      ovvero piccoli bit
di informazioni
sulla rete delle reti
raccolti per voi da
Mario Corsolini.


Dopo le alternative a Office, occupiamoci delle alternative a Internet Explorer. Innanzitutto due parole per chiarire che, specialmente per quanto riguarda l'Internet, il bisogno di alternative valide ai prodotti preinstallati su Windows è oggettivo e pressante. La stessa dirigenza Microsoft ha di recente pubblicamente ammesso (come se la cosa non fosse sotto gli occhi di tutti) che i loro prodotti NON sono costruiti per essere sicuri: le priorità sono ben altre. E i risultati si vedono benissimo: la quasi totalità dei virus informatici esistenti attaccano e sfruttano le debolezze dei programmi Microsoft (e non è solo un problema di diffusione del software Microsoft rispetto agli altri: nel mondo dei server web succede la stessa cosa, nonostante il più diffuso sia Apache per Linux). Un chiaro esempio: prendiamo proprio Internet Explorer. All'inizio di agosto è stata scoperta una falla in SSL, la tecnologia che permette di effettuare transazioni sicure (per esempio pagamenti on line e altre trasmissioni di dati "scottanti"): roba tosta, insomma. Gli utenti Linux, dopo appena una settimana dalla scoperta del problema, erano in grado di installare la versione aggiornata del loro browser: Konqueror. Microsoft invece, da parte sua, si è limitata dapprima a ignorare il problema, minimizzandolo, poi a pubblicare finalmente la "pezza" per correggere l'errore in Internet Explorer, alcuni MESI dopo! Questo per far capire come sia sempre più essenziale ricorrere al software Open Source, rifuggire le soluzioni chiuse e segrete e soprattutto evitare di affidare totalmente le proprie macchine (e i propri dati) alla volontà e alle bizze di una unica azienda, per di più monopolista.

Vediamo quindi quali possano essere le alternative per chi volesse decidere di sostituire Internet Explorer. La prima, come avevo anticipato alcuni mesi fa, è Mozilla (http://www.mozilla.org/). Si tratta di un browser che vanta parentele col buon vecchio Netscape, il gigante sconfitto proprio dall'aggressività di Internet Explorer. Mozilla però, oltre a essere Open Source, è meno attaccabile da virus, più snello e più ricco di funzioni utili: per esempio mi limiterò a citare la possibilità di aprire più pagine nella stessa finestra, in modo da diminuire il consumo di risorse del computer, e (utilissima) la possibilità di troncare alla radice la fastidiosissima apertura automatica di finestre pubblicitarie, che imperversano in un numero sempre crescente di siti! Attualmente l'ultima versione stabile uscita di Mozilla è la 1.1 (in varie lingue, ma per adesso manca l'italiano), mentre la 1.2 è in lavorazione e se ne può scaricare una distribuzione preliminare.

Seconda alternativa: non è Open Source (anzi, è Ad-ware o a pagamento), ma è sicuramente il browser più compatto, stabile, potente e veloce che conosca. Si tratta di Opera, prodotto nel nord dell'Europa, programma che nonostante sia a pagamento si è conquistato un posto nel difficile mercato dei browser proprio grazie alle sue indubbie doti e qualità. L'ultima versione uscita (per parecchie piattaforme e in parecchie lingue, italiano compreso) è la 6.05, scaricabile da http://www.opera.com/.

Ambedue sono ottimi programmi, robusti e meno esosi in termini di risorse rispetto a Internet Explorer. Ambedue purtroppo però, hanno anche un piccolo difetto (è un mondo difficile!): non sono in grado di visualizzare alcune pagine mal progettate o progettate sulla base di tecnologie proprietarie (e non standard) di Internet Explorer. Non voglio star qua a disquisire circa la professionalità di un webmaster che obbliga i propri utenti a usare una precisa piattaforma, ma purtroppo devo constatare che il problema esiste anche se per fortuna non è molto diffuso. Ovviamente però, Murphy docet, può sempre capitare che, tra i tantissimi, proprio IL sito che vi interessava non sia navigabile con browser diversi da Internet Explorer. Il mio consiglio, in questi casi, è di protestare prontamente e fermamente con il webmaster del sito in questione ma, nel frattempo, prima che il buon senso e le buone maniere programmative diventino universalmente diffuse, bisogna rassegnarsi e arrangiarsi. D'altra parte sono proprio questi i rischi derivanti da una situazione di monopolio, e l'unica maniera per migliorare è proprio quella di indebolire il monopolio stesso cominciando a usare più spesso programmi alternativi a quelli targati Microsoft.


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