Protocolli dell'I.M.A.G.O.

di Mario "OiPaz" Corsolini


Istituto Morale
per l'Addestramento Globale Obbligatorio
— Multiversità della Teotracia —


Collegio degli Anunnaki Fustigatori
(Dipartimento Giudiziario, Sezione Penale)

Note per il Bibliotecario Atramkhasis raccolte dalla Testimone Oggettiva Arual sul Processo IMAGO versus Jhvh
trascritte dalla Segretaria Belet-Seri.
Tutti i Documenti Ufficiali sono estratti dai Protocolli dell'I.M.A.G.O.
Anno² Scolastico 149/50, 6664° Millennio Assoluto Diagonale



Dal Registro del Professor Q Höösôn (titolare della Cattedra di Demiurgia Applicata).

13 settembre. Elaborazione in classe di una protobozza per un ipotetico Decalogo del Perfetto Creatore. Compito assegnato per casa: "Costruisci il tuo primo Universo cercando di rispettare il più possibile i principi discussi insieme."


Dagli appunti della lezione del 13 settembre dell'Allievo Aton.

  1. Un Universo, per essere tale, deve per lo meno esistere.
  2. Se gli Universi sono due allora si parla di Duiversi. Il resto segua da ciò.
  3. Non si dovrebbero utilizzare materiali di scarto nella costruzione di Universi: in genere si richiede funzionamento garantito per almeno mille Millenni.
  4. Più un Universo è piccolo e maneggevole maggiormente sarà utile e pregiato.
  5. Chi produce l'Universo deve impegnarsi a ritirare e riciclare gli imballaggi, gli scarti e l'Universo stesso quando non sarà più utilizzabile.
  6. Gli Universi non devono essere né infetti né contagiosi.
  7. Ogni Universo è un modo di essere e quindi è anche un tentativo di divenire.
  8. Fare Universi non è mestiere da femminucce: il demiurgo è demiurgo e ha da puzzà.
  9. Ogni Universo deve avere il suo manuale di procedura e manutenzione, e deve essere collaudato per l'iscrizione all'A.U.D.I.O. (Albo degli Universi Decenti e Indubbiamente Ortodossi) prima della sua immissione sul mercato.
  10. Per ogni altra precisazione su argomenti non contenuti in questo decalogo è competente l'Ordine dei Demiurghi della Teotracia.

Dagli appunti della lezione del 13 settembre dell'Allieva Verdandi.

La più importante legge per realizzare un Universo non è scritta, in quanto dettata dal buon senso e dall'abitudine quotidiana: ogni Universo deve avere almeno 4 dimensioni, 2 spaziali e 2 temporali (è sconsigliato l'impiego di dimensioni non intere): gli anni e tutto il resto verranno contati nella maniera usuale, ordinandoli diagonalmente sul simplesso fondamentale. Questo affinché anche in presenza di buchi o fratture (limitate) non si perda la connessione del continuum creato. Ovviamente, maggiore sarà il numero delle dimensioni, maggiori saranno le proprietà di connessione dell'Universo, sempre che esso sia riempito a dovere, e quindi maggiore sarà la qualità del prodotto. Ben vengano gli Universi a infinite dimensioni, quindi. Della serie: se edifico un bell'Universo con ℵ7 dimensioni, convesso, compatto, per quanto schifosamente possa realizzarlo, la sufficienza la strappo di sicuro!


Dal giudizio del Professor Q Höösôn sul compito per casa svolto dall'Allievo Jhvh.

Non saresti un ragazzo cattivo. E non faresti delle pessime realizzazioni. Se solo tu fossi un po' meno permaloso, sciovinista, avido, egotista, arrogante e ipocrita. Il tuo Universo è quasi un insulto al Nostro buon gusto! Praticamente vuoto, la cui scarsa sostanza è ancor più evanescente della materia di cui sono fatti i sogni, anzi, gli incubi: è mai possibile fondare un Universo su delle onde di probabilità, che non si può sapere dove sono, cosa sono, dove vanno? E poi le dimensioni! O tempora! O mores! Non solo illecite e arbitrarie, ma così vaste, così dilatate, e così minaccianti di espandersi ancora! E ancora, qua e là, tra lande interminabili di gelido vuoto, ammassi insensatamente densi di sporcizia o ancora più insensate palle roventi il cui unico scopo sembra quello di dissipare infruttuosamente preziosa energia! Per non parlare della inutile e dannosa quantità di dolore, miseria, odio di cui il tuo "Universo" è imbevuto! E del caos che regna in tutte le scale di grandezza, accompagnato da parvenze, barlumi, approssimazioni di coerenza formale che contribuiscono ancor più a confondere le idee, in quel marasma di strutture frutto di una mente contorta e distorta! Se fosse stato un esperimento, in gara per conquistare la palma dell'oggetto più futile, ingombrante e sgradevole che sia mai esistito sarebbe stato un capolavoro assoluto, ma spacciarlo per Universo... certe cose non si possono mai disprezzare abbastanza.
Voto: 2/30.
Note: Si consiglia all'Allievo Jhvh di interrompere la frequenza a questo corso sino al superamento dell'esame di Ragionamento e Ragionevolezza, tenuto dal Professor Þòrr.


Da un biglietto d'amore scovato sotto il banco dell'Allieva Ishtar.

Non sono neanche sicuro che Jhvh esista. Tu che ne pensi? Analizziamo Jhvh. L'ipotesi è: Jhvh non esiste. Teorematizzare, prego. Cosa se ne può dedurre, a priori? Esiste un A tale che Jhvh implica A ovvero A implica Jhvh? Che significato compete a non-Jhvh? Jhvh è computabile? Jhvh è riconducibile ad un sistema formale? Possiede Jhvh una cardinalità? Se sì, quale? Se no, perché? Quale è il comportamento asintotico di Jhvh? Quale è l'integrale di Jhvh? In che relazione stanno Jhvh e il concetto di sodomocinesica? Suggerimento: Jhvh non è il Demone Sconosciuto. Questo risolve: nessuno, per definizione, conosce il funesto Demone Sconosciuto, che rimane quindi totalmente esterno e estraneo ai Nostri sensi e, paventano taluni, alle Nostre cogitazioni. Non è ancora stato accertato se il Demone Sconosciuto sia almeno pensabile. Esso, a guisa di un Dio epicureo, può quindi venir messo da parte e trascurato. Eliminato adunque il problema DS, non possiamo però smenticare Jhvh, che tuttora troneggia in mezzo alle quistioni rimaste aperte e insolute. Dai Quaderni dell'Osservatorio Superiore per la Ricerca di una Nozione di Jhvh , pag. 149 del volume XVI, tomo II, libro XLII, cito a memoria la conclusione dell'intervento del Chiariss.mo Prof. U. L. Tramessa: "...senza considerare che, come da mia personale e accuratissima ricerca, confermata del resto da quanto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, ediz. straord. 11 novembre c. a., il problema 'Jhvh' sembra non riscuotere grande attenzione nel consesso dei viventi...". Altra conclusione, come mi ha informato ieri in una illuminata missiva Xipe Totec, hanno invece riscontrato illustri ricercatori e studiosi di diverse correnti, tra cui K. Fleishman-Pons, di Uqbar, i cui lavori son degni di nota se non altro per l'essere riuscito a dimostrare, partendo dall'ipotesi fondamentale sopra citata, e postulando che la scarsa popolarità di Jhvh sia da addebitare essenzialmente alla poca cura dell'immagine e delle pubbliche relazioni, e infine riservandosi il diritto di ribattezzare Jhvh stesso, la non banale e inaspettata tesi: Jhvh esiste. Da cui i corollari: 1) in mancanza di più minuziose e particolareggiate notizie è bene tenersi Jhvh per buon amico; 2) chi ha creato Jhvh in qualche modo lo controlla; 3) avendone dimostrato l'esistenza, io ho creato Jhvh; 4) è dunque cosa buona e giusta tenermi per buon amico (e, per favore, e per prebenda, niente assegni: solo denaro contante o beni di rifugio). Ecco, o mia amata, come puoi constatare le opinioni su Jhvh sono molteplici e discordi, fenomeno tuttavia giustificato, e direttamente derivabile, dall'ipotesi fondamentale, che rimane comunque valida. Per poter meglio scandagliare a fondo le tematiche qui proposte, mi riservo, teleologicamente, di illustrare, i pro e i contro della più vaga, evanescente, persistente e meno ontologica delle proprietà: la non esistenza, la quale è presupposta esistente. Ma l'esistenza è la più complessa e difficoltosamente verificabile delle proprietà. E non è detto, per quanto leggiadri siano, che Noi si creda ai supposti presupposti. L'archeosofica diatriba (questo ne è il venusto e ameno fascino) continua. Io no.
Con tutto l'amore che esiste
il tuo per sempre
Poseidon


Dalla risposta (verbale) dell'Allieva Ishtar al Bidello Poseidon.

Piantala. Di te (e di Jhvh) non me ne potrebbe fregà de meno. Il vantaggio di non vivere necessariamente nel tempo e/o nello spazio è che il concetto di esistenza non ha significato. Esisto io? Per Noi si può parlare solo di esistenza e non-esistenza in senso debole, o analogico-relativo: esiste unicamente ciò che Noi, unanimemente, vogliamo che esista. Jhvh esiste velatamente, forse anche meno del suo umbratile Universo aberrante. E questo è quanto. Almeno per me. Desidero, per il futuro, applicarmi solo su questioni estremamente più sublimi.


Dalla querela contro l'Allievo Jhvh inoltrata al Fustigatore Nungal del Collegio degli Anunnaki Fustigatori dal Rettore Shiva.

Egregio Fustigatore Nungal, mi vedo costretto a chiederle di intraprendere un procedimento penale contro un Allievo della nostra stessa Scuola: tal Jhvh. Fonti ufficiose mi hanno infatti reso noto che l'entità misteriosa che sta invadendo le Nostre vite, provocando non banali limitazioni fisiche e mentali alle Nostre coscienze, sia opera di tale esecrabile e negligente Allievo. Attendendo i moduli di procedura ufficiali, la saluto cordialmente.
Il Rettore
Shiva


Dalla perizia della Ricercatrice Amaterasu.

L'Universo di Jhvh, oltre a fare schifo sporco e disordinato com'è, non esiste.
E se esistesse mio fratello ci cacherebbe sopra.


Dal parere dell'Analista Tyche.

Anche Jhvh, fortunatamente, esiste poco.


Dal Gazzettino del Lamed Wufnik del 31 settembre.

[...] Sembra infatti che l'imputato, per sfuggire ad una probabile (ma meritata) punizione, si sia reso inesistente, assieme alla sua nefanda costruzione. Gli indizi fin qui raccolti dagli inquirenti lasciano supporre che il vile e puerile latitante si balocchi, nell'inesistenza, a fare il boss (monocolo tra i ciechi!) serrato all'interno della sua handicappata fabbricazione. Se questa scomparsa da un lato Ci giova, in quanto sembra cessato il pericolo di venire risucchiati e annullati dalla fetente creatura dell'incosciente Jhvh, dall'altro Ci lascia sgomenti: mai era successo un simile caso di delittuoso e colposo reato impunito! Jhvh, fortificato nel suo dominio di irrealtà, ha insinuato un tarlo di degradazione e corruzione all'interno della Nostra Civiltà. E sarà arduo estirparlo.
Dall'Inviato Speciale
A Bao A Qu


Dal telegramma per il Collegio degli Anunnaki Fustigatori inviato dalla Godbuster Banshee.

L'ho catturato! (forse) (riprovo:)
L'avrei catturato, se esistesse!
Insieme al suo Universo!


Da un documento anonimo pervenuto al Tribunale Definitivo della Teotracia all'apertura della seconda udienza del ProcessoIMAGO versus Jhvh.

Vergogna!


Dalla Sentenza delle Sentenze, emanata dal Collegio degli Anunnaki Fustigatori.

Noi, la Nostra Indistinta Unità, Diciamo Dichiariamo Definiamo e Declamiamo la Madre di Tutte le Pesanti Condanne. Fieramente in alto assisi a giudicare le umillime fornicazioni di voi minimi formicolanti mortali e non, Ultima e Severa Inappellabile Corte delle vostre infami fandonie, vogliamo oggi nettare i Nostri legiferanti sensi supremi, lordati dalle sanie della vostra infima querimoniosa esistenza, con un Verdetto che si elevi al di sopra della redimita chioma di un imputato indefinitamente più indegno di voi di calcare questo degradato cosmo. Si alzi pertanto chi per definizione alzarsi non può e osi affrontare e subire a testa alta la non-finita teoria delle imputazioni delle quali gli faremo carico, non esenti da temibili e sempiterne punizioni. Essendo infatti unanimemente e rigorosamente cerziorati che ciò che non esiste rappresenta, in potenza, una minaccia di consistenza non aprioristicamente limitabile, in quanto suscettibile di attuarsi e concretizzarsi in una qualsivoglia perniciosa e distorta entità, indeterminatamente nefasta, Noi, equiuniformemente, al fine di preservare la già incerta coerenza e stabilità del Reale, Disponiamo Stabiliamo Ingiungiamo e Proclamiamo che la nozione, l'idea e l'esistenza di Jhvh e del di lui manufatto vengano cassate e obliate dalla memoria della totalità degli esseri senzienti e non, con decorrenza immediata e ad æternum. Così è decretato e così sarà; la seduta è tolta. Onori e Gloria a Coloro Cui Nulla Sfugge.


Dalla comunicazione ufficiosa del Guardiano Höðr al Collegio degli Anunnaki Fustigatori.

È con estremo cordoglio che devo umilmente annunciare alle Vostre Deliziose Signorie la fuga del condannato in attesa di esecuzione Jhvh e della sua perversa opera patologica. Consci del pericolo per l'intera Nostra Civiltà provocato da tale evasione ci siamo impegnati in una strenua caccia al fuggitivo, che però sembra non dare alcun esito positivo. Gli Osservatori Imparziali sono concordi nel ritenere che non ci sia alcuna speranza di riacciuffare il reo, che si sussurra essersi scisso in più parti (¿tre?) per poter meglio eludere le nostre ricerche. Essendo sempre più sventurato, misero e a Voi sottomesso, per la mia involontaria mancanza, oso chiedere il perdono e l'oblio.

[Mario Corsolini - 9/94]

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