Come Quando
Piangono le Sirene
(Roncobilaccio by Night)

di Mario "OiPaz" Corsolini



È esistito ed esiste tuttora.
Esisterà per altri innumeri millenni, sino a quando, il suo sole, in un ultimo latrato finale, non cancellerà tutto in una catastrofe di caos e calore.
Non è neanche troppo lontano, e trovarlo non sarebbe poi molto difficile: la distanza è esattamente 6664.149 parsec, la direzione è, attualmente, sette femtoradianti a nord di Epsilon Eridani.
Non so quali sostanze compongano il suolo e l'atmosfera del pianeta, so però che la temperatura è elevatissima, data la vicinanza alla gigante rossa dalla quale trae la sua morta vita.
Probabilmente il momento e il luogo più appropriati per contemplarne la bellezza sono l'alba, nelle prossimità dell'equatore. Non ci sono parole sufficienti a descrivere la Natura nelle sue imperscrutabili profondità. La sua maestosità è tale, la sua vastità è sì impossibile, per noi, che le lingue nate dalle diminutive necessità di un popolo spazio-temporalmente limitato non possono comprendere né adeguatamente descrivere.
Il cielo, di un verde intensissimo, puro, interrotto solamente dal viola profondo del disco solare, contrasta, con la sua calma immutabile, l'aspetto del terreno: là tutto è divenire, le forme si compenetrano, si svolgono, si evolvono in rapporti sempre nuovi. E i colori... forti tonalità di rosa che, gradatamente, impercettibilmente, si trasformano nei blu più intensi, per poi fondersi in orge di brillanti gialli e rossi e, qua e là, uniche discontinuità, decise macchie nere, come se l'immensità oscura delle tenebre stellari tentasse di imporre anche costaggiù il suo dominio. Vano tentativo...
L'esplosione delle forme e dei colori che le compongono, la gradualità delle subliminali varianze cromatiche, l'estasi dei netti contrasti, la sintesi della bellezza operata in quel piccolo pianeta, il trionfo del fluire della materia, della luce, lo spettacolo ogni giorno sempre più affascinante...
Da milioni di anni esiste. Per altri milioni di anni esisterà. Là.
Nessuno, nessun occhio, nessuna forma cosciente potrà mai contemplarne lo splendore. Mai.