Le Poche Novità del Mondo ovvero le (Poche) Novità del Tondo. Immagini e considerazioni inutili sul nostro mondo.

di Alberto Mignetti



IL PROBLEMA DROGA
Allora, mi state ancora ascoltando?...
Dunque, prima di darmi a questa "free-life" ho fatto, meno male a scappatempo, alcuni lavoretti, tra i quali il viaggiatore/venditore. Andavo per le case a vendere alcune cose (non ricordo nemmeno più se articoli di abbigliamento o gioielleria) vagavo di porta in porta senza neanche provare a capire cosa stavo facendo, che cosa cercassi, a cosa servisse. Piano piano nacque in me un profondo sentimento di avversione molto simile a quelle crisi adolescenziali tipiche dei miei sedici anni, MI ODIAVO, odiavo il mio lavoro (e avevo certamente ragione), odiavo la mia famiglia, non sopportavo più niente: anche scopare mi recava fastidio.
La mia vita era monotona e, nonostante lo sia per il 99% degli abitanti del "nostro mondo", insopportabile.
Mi alzavo la mattina non molto presto, mi lavavo quando ne avevo voglia, mi vestivo (con quegli abiti insopportabilmente "già visti") e iniziavo la mia vita lavorativa. I miei clienti erano persone semplici, perlopiù appartenenti al ceto medio-basso, gente "oscura", operai, negozianti o, nella peggiore delle ipotesi (o forse la migliore!?!) cassaintegrati.
Mi sentivo frustrato: 24 anni, quasi laureato (fuori corso) in economia e commercio, di famiglia non benestante ma quasi, alle prese con aculturali e asociali.

Non mi rendevo conto della verità, non capivo.
OGNI giorno le stesse faccie mi guardavano diffidentemente, mi chiudevano la porta in faccia, mi squadravano e poi, prima che io potessi iniziare la mia opera di convincimento per affibbiargli le mie mercanzie, chiudevano la comunicazione con un "io non compro niente" o, peggio, "non rompere i coglioni".
Dopo tre mesi mi licenziai convincendomi che avrei ripreso gli studi universitari, mi sarei trovato un lavoro e... MA QUALE LAVORO? PERCHÉ? PERCHÉ DOVREI RINCHIUDERMI IN UNA ABITAZIONE FRUSTRATO E SCHIACCIATO DALLA MIA VITA DI PRODOTTO? DI MERCE?
Ma no, mi sbagliavo, tutte le persone NORMALI si comportano così: LO STUDIO, LA FAMIGLIA, IL LAVORO... NOOO!!??!
Io li avevo visti, erano sempre davanti ai miei occhi. I loro occhi colmi di assurda diffidenza, la loro cella erta a dimora, il loro finemese, la loro sacra TV, quel loro schifo che chiamano VITA e per il quale dovevano e per il quale avevano lottato e erano fieri. Tutto stava per diventare mio, mio, MIO.
Mi sedetti tranquillamente e cominciai a pensare che tutto ciò era assurdo.

La mia lunga riflessione non durò molto. Si ripeteva senza incongruenze né conclusioni per giorni (o erano anni?).
Arrivai finalmente a una conclusione. Non c'era via d'uscita. Dovere, potere e volere si fondevano saldamente. Peccato...
Bastava non ricordarsi nulla. Bastava fuggire. Bastava credere nel futuro, bastava convincersi di poter cambiare il mondo, bastava sorridere (ma lentamente)...
Finalmente avevo risolto tutto. Finalmente ho risolto tutto.
Dato che però voi non avete ancora risolto nulla (e nemmeno io) cercherò di rispondere al quesito che mi ero posto prima di iniziare questo breve sunto della mia vita. Il problema droga si risolverebbe eliminando gli spacciatori e i diffusori di sostante stupefacenti.
Allora dato che sostanze stupefacenti sono il caffé, la musica, la cannabis, la televisione, il the quasi al pari dell'ero o degli psicofarmaci iniziamo con l'uccidere i coltivatori di the e caffé, i negozianti che vendono questi prodotti e, già che ci siamo, tutti i consumatori che bene o male contribuiscono alla diffusione. Abbattiamo le navi e gli aerei che permettono a queste sostanze di giungere fino a noi. Poi uccidiamo tutti i musicisti (magari lasciate qualche gruppo punk) e distruggiamo tutte le case discografiche e i negozi di dischi. Distruggiamo poi le piantagioni di cannabis e tutti i luoghi di diffusione (ovvero il 40% delle città europee) e, per essere più sicuri, buttiamo l'atomica sui paesi andini. Per la televisione il discorso è più complesso, bisogna distruggere tutti gli apparecchi -che sono molti- e in più la sede R.A.I. (naturalmente con tutti i suoi componenti dentro). Se qualche politico riesce ugualmente a fuggire (mi meraviglierei del contrario) prendiamo un provvedimento un po' drastico ma sicuramente utile: facciamo riunire il parlamento per questioni economiche e poi gassiamo il tutto. Per gli psicofarmaci basta eliminare i medici (ma forse è meglio anche abbattere gli ospedali) e le farmacie? No, certamente bisogna andare oltre e distruggere tutte le industrie chimiche, pericolose e non. Per le droghe pesanti il discorso è molto complesso ma anche per questo possiamo trovare una soluzione. Basta abbattere le comunità di rieducazione dove alloggiano personaggi loschi e ex spacciatori. Inoltre dobbiamo distruggere le caserme di polizia che ogni tanto spesso chiudono gli occhi facilitando lo spaccio; poi dobbiamo annientare tutti i politici (se non l'abbiamo ancora fatto) e i grossi imprenditori, primi fautori (e in alcuni casi consumatori) del commercio di stupefacenti. Quando avremo attuato queste importanti misure non rimarrà (un po' per sicurezza e un po' per colpa reale) che ucciderci. Queste sono le soluzioni al problema droga: servitevi.


Alto Tradimento #3
Riflessi nel BuioMacondo