Il Tramonto

di Gianni Sarti



È un tramonto speciale.
I gabbiani nel cielo disegnano presagi di qualcosa, le nubi all'orizzonte sono tinte dei colori creati da un sogno.
È speciale, davvero. L'odore non è solo il solito odore che le onde spruzzano nell'aria, è qualcosa che sa di libertà e d'infinito. Ero da un po' sulla spiaggia, con i piedi scalzi nel bagnasciuga, e andavo verso Ovest.
Tutti andavamo verso Ovest, verso il tramonto, ormai da troppo tempo. E il tramonto era arrivato.
Un tramonto speciale.
Il vento di ponente spingeva gli uccelli più pigri lungo rotte di fantasia, e portava a me tristi odori di cose perdute. Cespugli di corbezzoli maturi. Muschio dei laghi del Nord. Anna.
Strano, quel profumo mi ricordava Anna. Mi ero girato ad osservare le mie impronte lungo la sabbia; un tempo non erano state sole.
Anna. Erano anni che non pensavo più a lei. Dove sarà, ora? Lungo una spiaggia diversa dalla mia? Gli ultimi tempi camminavamo sempre lungo spiagge differenti. Ora sarà in città, a preoccuparsi di mettere a dormire i suoi due bambini, cercando di trovare il coraggio di dare loro l'ultimo bacio della buonanotte...
Ogni tanto la nebbia, laggiù all'orizzonte, confonde la realtà, e mi piace immaginare che nasconda una terra fatata invisibile agli uomini, un regno d'anime intrappolato dal tempo. Ma poi il vento della sera disperde la nebbia, e i sogni con essa.
Stasera no. Stasera nessun vento disperderà quel sogno. Rimarrà cristallizzato per sempre, senza più nessuno che possa sognarlo da qui.
Fa freddo, ma non voglio tirare giù le maniche arrotolate della camicia. Ho molto più freddo dentro che fuori. Eppure sono grato all'Universo intero per essere qui, ora, unico spettatore di tutta la magia del Creato...
Il Sole è basso, sta toccando le nubi all'orizzonte. Gli scienziati dicono che qui al tramonto sarà più doloroso, forse venti secondi d'agonia prima che la vampata di fuoco faccia bruciare l'aria e tutti noi.
Eppure il Sole sembra così bello... Un quarto d'ora, forse venti minuti, e poi... bum... Una supernova, esplosione immane, la fine per tutti. Per qualcuno sarà immediato, per altri lungo e doloroso.
Per noi, venti secondi.
Per i bimbi di Anna, niente. Anna avrà dato loro delle pasticche. Piccoli confetti d'argento che le farmacie hanno distribuito gratis a tutti.
Siamo andati troppo verso Ovest; è ora che venga la notte, così, mentre ancora abbiamo qualcosa di buono da lasciare, prima che riuscissimo ad inquinare fino al limite mari e cieli, prima che le città e le strade ingoino le ultime foreste. È giusto che il tramonto del nostro mondo venga ora, quando abbiamo ancora qualcosa per cui valga la pena piangere.
Un bellissimo tramonto, e le mie impronte solitarie a tratti mangiate dalle onde. In venti secondi la sabbia cristallizzerà e le mie impronte forse resteranno scolpite per millenni nel vetro fuso... Peccato che Anna non sia qui a far compagnia alle mie impronte.
In venti secondi il mare evaporerà e l'aria brucerà, e miliardi di sogni di un futuro migliore finiranno in fumo.
Non so perché l'ho fatto ma ho cominciato a camminare verso l'acqua alta, verso il Sole. Quanto manca, cinque, dieci minuti? Ho l'acqua alle ginocchia ma il mare è calmo. Un mare stupendo per uscire con la barca a pesca, per gettare le reti al largo. Reti che niente riempirà mai.
Il Sole è all'orizzonte, ormai manca poco. Come un viaggiatore che attende il treno in ritardo torno al bagnasciuga. Avevo sempre desiderato morire in alto mare, sott'acqua, ma di colpo ho pensato che non sarebbe stato giusto. Raggiungo il punto dove lentamente le onde lambiscono la sabbia abbandonando all'asciutto conchiglie e rifiuti e mi siedo ad aspettare.
La sfera del Sole, più rossa del solito e grande almeno il doppio del diametro di sempre, è immersa a metà, dipingendo sul mare una strada arancione tra me e l'infinito.
Di colpo nulla ha più importanza. Anna, l'Università dove insegno, le città nel panico, quel tramonto troppo grande per essere normale.
I gabbiani sulla spiaggia si alzano in volo tutti insieme, centinaia di uccelli impauriti, e prima che l'ultimo di loro si stacchi dal suolo il cielo s'accende.
È strano, l'ultima cosa che vedo è Anna, che corre sulla spiaggia verso di me, lasciando le sue impronte accanto alle mie per l'eternità.


Alto Tradimento #5
Protocolli dell'I.M.A.G.O.Vera Storia di James Bludd