Fiaba della Buonanotte [2]

di Laura Capone



Più di mille anni fa viveva una principessa di nome Ariel. All'età di sette anni il suo destino era stato deciso, perché aveva dimostrato sensibilità e maturità che neanche le maghe avevano.

Il Re suo padre ordinò che iniziasse la costruzione della altissima torre che avrebbe ospitato la principessa per tutta la vita e a lei fu vietato di parlare. In quella terra circondata dai mari, si credeva che i desideri di una principessa straordinaria, come ne nascono solo molto di rado, se fossero stati tenuti nascosti a tutti ed espressi solo al tempo, avrebbero salvato il mondo.

Quindi, all'età di 17 anni la principessa fu rinchiusa nella sua prigione, conversando solo con i suoi sogni, giocando solo con le sue fantasticherie. Sapeva il perché del suo destino e vi credeva sinceramente, anche se era un peso per lei non abbracciare le sue sorelle.

Doveva quindi desiderare qualcosa per il mondo, che lo avrebbe salvato...

Ma cosa sapeva lei del mondo, rinchiusa in quella torre?

Impietosito il vento si offrì di aiutarla: la principessa doveva scrivere su una foglia la virtù che avrebbe voluto vedere, sotto la sua finestra, pur senza poter loro parlare, e lui, il vento, all'alba, avrebbe portato quella foglia alla persona che, rispecchiandosi nella descrizione della foglia, sarebbe venuta sotto la finestra della torre, di notte, di modo che lei affacciandosi, alla luce della luna, avrebbe conosciuto il mondo.

La principessa desiderò vedere il coraggio, ne aveva tanto sentito parlare a corte da suo padre.

Mandò la sua foglia ed aspettò. Aspetta aspetta, una notte di luna piena scorse un uomo che le mostrò le pelli d'orso che aveva catturate, i villaggi che aveva difeso a spese delle sue ferite, e la donna proibita che aveva comunque amata, salvandola dalla morte.

Ariel ne fu colpita e capì che il mondo era ingiusto e che bisognava lottare.

Tempo dopo desiderò conoscere la generosità, e chiese al vento di portare via la sua foglia.

Dopo molti mesi si fermò vicino al fiume un uomo che non aveva mangiato da giorni. Egli vide la principessa affacciata alla finestra, triste e senza colori. Con le sue ultime forze anziché pescare tagliò la legna per accendere un fuoco che colorasse la principessina con la sua fiamma allegra.

Ariel ne fu molto colpita e pianse a lungo la morte dell'uomo, e capì che il mondo era pieno di contraddizioni e che bisognava farsi piccoli per comprenderle.

Chiese alla foglia di portarle la forza e una notte, un secondo prima di addormentarsi, vide una bimba piccolina passeggiare con una vecchia. Capì che la vecchia aveva anni prima salvato la vita alla bimba ed era per questo diventata cieca, e che la bimba, per non perderla, da allora aveva legato il suo vestitino alla gonna della vecchia con una spilla da balia, legando se stessa.

Sgomenta Ariel supplicò di vedere la fantasia... e presto il vento le fece vedere i giochi che il sole faceva con l'acqua e le danze con cui le nuvole salutavano gli occhi rivolti al cielo...

Ariel diventò irrequieta. Chiese la bellezza, volle vedere l'arte, ma non riconobbe ciò che il vento le portava.

Ora che aveva visto un po' di mondo, sentiva che mancava qualcosa. Sentiva la necessità che qualcosa pulsasse dentro ciò che aveva visto, ma cosa dovesse pulsare era sfocato nella sua mente.

Che desiderare, che chiedere per salvare il mondo?

Prese a non dormire più, a non mangiare, a guardare le nuvole danzare e il sole giocare... interrogandosi...

Una notte accarezzò a lungo la sua foglia volendoci scrivere le sue ultime parole; si distrasse, accarezzando i muri posò un attimo la foglia sulla finestra. Cadde a terra, sfinita dalla stanchezza, pensando a cosa chiedere, cosa desiderare...

Il vento vide la foglia e la portò via, lontanissimo, la dette ad altri venti che avevano più forza di lui, più coraggio, che sapevano andare più lontano: il mondo era grande.

Molto tempo dopo, quando la principessa era già molto vecchia e sola con la sua angoscia, un ragazzo che camminava nel deserto, a mille miglia di distanza, vide la foglia. La prese, la guardò. C'erano delle parole scritte con una calligrafia dolce e piena di sofferenza.

> Per il mondo vorrei...

poi più nulla.

Il ragazzo rimase in silenzio. Capì.

In quel momento scomparve, dissolvendosi pian piano nel caldo del deserto. Tutti i venti insieme lo portarono in tutto il mondo, e fino alla principessa.

Ariel, morente, senza più una goccia di sangue, quella notte si affacciò, per vedere ancora una volta le nuvole e chiedere loro consiglio. E vide finalmente, nell'aria, la bellezza, l'arte, e capì che il mondo era stato salvato.

Era calata su di loro la Grazia.


Alto Tradimento #6
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